Ribolla Gialla: Un Sapore Millenario tra le Colline Friulane

Ribolla Gialla: Un Sapore Millenario tra le Colline Friulane

La Ribolla Gialla, con la sua elegante presenza nel panorama enologico italiano, racchiude in sé una storia ricca di fascino e tradizione. Nata nelle verdi colline del Friuli Venezia Giulia, in particolare nelle zone dell'Isonzo, del Collio e dei Colli Orientali del Friuli, questa varietà autoctona si distingue per i suoi profumi fini e minerali, e per un gusto che bilancia perfettamente freschezza e acidità. [1]

La Storia della Ribolla Gialla

La storia della Ribolla Gialla affonda le sue radici nel lontano passato. La prima documentazione scritta di questo vitigno risale al 1289, in un contratto notarile sulla terra dei vigneti del Friuli. Già nel XIV secolo, la Ribolla era così apprezzata che il poeta italiano Giovanni Boccaccio la citò nei suoi scritti, e nel XVIII secolo Antonio Musnig la esaltò come il miglior vino bianco del Friuli. [2]

Un aspetto particolarmente affascinante è l'evoluzione storica di questo vino. Originariamente conosciuto come "Ribolla", per distinguersi da altri vini omonimi prodotti a costi inferiori in Gorizia e in Istria, il nome fu modificato. Seguendo il presunto luogo di produzione nell'antichità, il vino fu poi denominato "castellum nobile vinum Pucinum", in riferimento al castello vicino al villaggio di Prosecco.

Il "Puciniano" era un vino molto apprezzato nell'antichità, lodato da autori come Plinio il Vecchio, e si credeva fosse prodotto nella regione che oggi corrisponde al Friuli Venezia Giulia. Nel corso dei secoli, la precisa identificazione di questo vino si è persa, ma molti hanno ipotizzato che il Puciniano potrebbe essere stato un antenato della Ribolla, un vitigno autoctono della regione.

All'inizio del XVI secolo, Trieste era un porto importante e un centro culturale, e il vino Ribolla godeva di grande popolarità. È probabile che i produttori e i commercianti locali cercassero di sfruttare la fama storica del Puciniano per promuovere la Ribolla, affermando una sorta di continuità o reincarnazione del vino antico nel loro prodotto contemporaneo.

La Ribolla Gialla ha giocato un ruolo significativo nella storia vinicola del Friuli. Già nel XIII secolo, il vino di Ribolla veniva fornito alla Repubblica di Venezia e offerto in segno di devozione a personalità illustri in visita. La sua fama si espanse così tanto che, alla fine del 1300, il vino era ampiamente lodato da cronisti e poeti tedeschi. Il Duca Leopoldo III d'Austria richiese addirittura che Trieste gli fornisse annualmente 100 orne (circa 80 litri ciascuna) del migliore vino Ribolla. [3]

Caratteristiche e Vinificazione

Oggi la Ribolla Gialla, dopo aver attraversato periodi di oblio e rinascita, è nuovamente apprezzata per le sue qualità uniche. Il vino si caratterizza per un corpo leggero, alta acidità e note floreali. Alcuni produttori, specialmente nelle regioni del Collio Goriziano e delle colline di Gorizia, fermentano questa varietà con le sue bucce per produrre un vino più robusto, conosciuto come "orange wine". [4]

La Ribolla Gialla trova la sua massima espressione nei terreni ben drenati e ventosi delle cime collinari. La lenta maturazione, con vendemmia a fine settembre, permette di sviluppare profumi ed aromaticità eleganti. I vini prodotti con una lunga macerazione del mosto sulle bucce si distinguono per una maggiore corposità, tannicità e complessità aromatica, presentando note balsamiche, speziate e autunnali. [5]

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Canus

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